L'ente è presente con un’edicola, uno spazio unico dedicato e posto proprio all'ingresso dell'area Expo. Nell’edicola il visitatore può vivere un'esperienza interattiva e multimediale sul significato profondo del tema del nutrimento

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In un mondo di sette miliardi di persone che produce cibo per 12 miliardi, ben 800 milioni – donne, uomini, bambini, giovani e no – soffrono la fame.

Il messaggio che Caritas porta a Expo 2015, Dividere per Moltiplicare, parla del cibo come nutrimento del corpo ma non soltanto, perché attraverso il cibo la persona coltiva anche la sua identità e interiorità, mentre la produzione di cibo la mette in relazione con gli altri membri della famiglia umana e con la natura.

“Dividere per moltiplicare” significa rifiutare un’organizzazione del lavoro centrata sull’individualismo e sull’accumulo esasperato di risorse, un tipo di economia che rifiutandosi di mettere la persona al centro mette a repentaglio il futuro di tutti.

“Dividere per moltiplicare” significa proporre la condivisione delle risorse e delle competenze per moltiplicare le energie e le possibili soluzioni al dramma del cibo negato e per un nutrimento per tutti.

L’edicola e la visita

Caritas è presente all’Esposizione Universale di Milano con un’edicola: uno spazio unico, dedicato e posto proprio all’ingresso dell’area Expo. Nell’edicola il visitatore può vivere un’esperienza interattiva e multimediale sul significato profondo del tema del nutrimento, un’esperienza di dieci minuti e cinque tappe (conoscenza, emozione, visione, condivisione, partecipazione) attraverso le quali il visitatore ascolta, vede, partecipa e si emoziona: comprende che la divisione e la condivisione creano una straordinaria opportunità.

Il percorso si snoda attorno a un’opera d’arte, l’installazione Energia del 1973, dell’artista Wolf Vostell: una Cadillac cinta di pane avvolto in giornali, bisogno primario, correttivo e medicamento per ricostruire l’equilibrio interiore. L’opera ha un messaggio politico e sociale di valenza planetaria contro un consumismo che pone una cosa e non la persona al centro di tutto.

Al termine della visita il visitatore è invitato a registrare un breve videomessaggio che racconti la sua esperienza di condivisione. Può nascere così un collage di racconti in tutte le lingue del mondo, un vettore di cambiamento carico di un’energia speciale, quella che nasce dall’amore e dalla carità umana che chiunque, se lo sceglie, può testimoniare. Anche all’Expo.