L'intervento del cardinale Angelo Scola a conclusione della serata di piazza Duomo davanti a 50mila persone: "Solo Tu conosci fino in fondo la nostra fame. Ci doni il pane quotidiano perché possiamo moltiplicarlo per i nostri fratelli"

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L’intervento del cardinale Angelo Scola conclude la serata “Tutti siete invitati”, in piazza Duomo, davanti a più di 50mila persone.

 

Un suggestivo e profondo evento di letteratura, arte, musica, riflessione, preghiera. Introdotto dal cardinale Maradiaga, dopo il quale si sono alternati sul palco numerosi artisti sul tema di Expo Milano 2015.

 

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Qui di seguito il testo integrale pronunciato dall’Arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola.

 

Rit. Signore, da chi andremo? Tu sei il pane vivo che da la vita

Dai giorni della Tua Risurrezione fino ai nostri
non fai mancare al Tuo popolo
il cibo che non perisce.
Come quella sera nel Cenacolo
da duemila anni, senza interruzione,
continui ad offrirti ai tuoi fratelli.
Tu, carità del Padre,
trasforma il nostro cuore a immagine del Tuo.

 

Rit. Signore, da chi andremo? Tu sei il pane vivo che da la vita

Tu che tutto copri sotto l’apparenza del Pane
persino la Tua divinità e la Tua umanità;
Tu che tutto sopporti, persino la morte in Croce per noi;
Tu che tutto credi e speri, persino il nostro cambiamento;
Gesù, carità elargita a tutti e per tutti,
facci prender parte a Te
dona anche a noi di tutto coprire, tutto credere, tutto sperare, tutto sopportare.
Tu che sei paziente con le nostre resistenze,
benigno con le nostre debolezze;
Tu che non Ti sei vantato di essere Dio,
ma hai condiviso in tutto la nostra umanità tranne che nel peccato;
Tu che non hai cercato la Tua volontà,
ma sempre e solo la volontà del Padre;
Tu che non hai distolto lo sguardo da chi Ti oltraggiava
ma hai perdonato l’ignoranza di chi Ti portava alla Croce;
Tu che nella verità del Padre trovi la Tua compiacenza;
facci prender parte a Te
perché impariamo a non vantarci,
a non cercare il nostro interesse,
a non tenere conto del male ricevuto,
ma solo a compiacerci nella verità.

 

Rit. Signore, da chi andremo? Tu sei il pane vivo che da la vita

Ci hai fatti per te, Signore.
Solo Tu conosci fino in fondo la nostra fame.
Fame di cibo, di lavoro, di dignità.
Fame di vita e di edificazione comune.
Fame di bellezza, di bontà e di verità.
Fame d’amare ed essere amati.
Non permettere che venga messa a tacere,
ingannata o soffocata questa fame.
Mantieni sempre aperta in noi la sua ferita
perché impariamo ad ascoltare il grido dei nostri fratelli.
Donaci di avere presenti i loro volti.
Signore, liberaci dall’indifferenza.

 

Rit. Signore, da chi andremo? Tu sei il pane vivo che da la vita

A volte pensiamo che bastino l’indagine e la conoscenza,
ci affidiamo alla scienza come i nostri padri al vitello d’oro.
Ci lasciamo conquistare dalle profezie di un mondo nuovo,
“sognando sistemi talmente perfetti
che nessuno avrebbe più bisogno di essere buono”.
Signore, Tu, oggi come ieri,
con l’Eucaristia, offerta della Tua vita,
ripeti anche a noi: “Dategli voi stessi da mangiare”.
Ci doni il pane quotidiano
perché possiamo moltiplicarlo per i nostri fratelli.
Ti fai cibo per noi,
perché noi possiamo diventare cibo per il mondo.

 

Rit. Signore, da chi andremo? Tu sei il pane vivo che da la vita

Tu vita nostra,
rendici responsabili di ogni vita
da quella dei concepiti a quella dei moribondi,
facci sposi e genitori fedeli,
educatori dei nostri piccoli
testimoni per i giovani del bell’amore
ospitali ascoltatori di ogni grido di miseria
degli affamati, degli emarginati, dei carcerati.
Rendici segno efficace del tuo amore
così che tutti, uomini e donne,
bambini, giovani e anziani,
credenti e non credenti,
possano essere saziati dalla Tua carità
e nulla vada perduto.

 

Rit. Signore, da chi andremo? Tu sei il pane vivo che da la vita

Noi crediamo in Te, speriamo in Te, Te adoriamo.
Fa’ scendere su di noi la Tua benedizione.
Accresci in noi la fede, la speranza e la carità.
O Madonnina,
che tenera vegli su ciascuno di noi,
insegnaci a fare tutto quello che Tuo Figlio ci dirà.

Amen.