Visita in Expo di 8 ragazzini ospitati per 3 settimane dalle famiglie dell'associazione UkrainItaly

1-112017

Ci sono stati anche 8 ragazzini ucraini tra i 6 e gli 11 anni, tra i visitatori il mini padiglione della Caritas.

 

Provengono da Kherson, città da 350 mila abitanti al confine con la Crimea: una delle più povere del Paese. In questa estrema propaggine europea, in bilico tra l’Occidente e l’ex impero sovietico, la vita media è di 45 anni e le famiglie sono disgregate: le madri vanno all’estero per lavorare come bandati e quando capita che i padri finiscano in carcere, i bambini vengono affidati agli Internat, gli orfanotrofi di stato, o, ultimamente, sempre più spesso ai nonni che riescono a stento a provvedere a se stessi.

 

Da 15 anni la Parrocchia San Vincenzo di Cormano ospita bambini provenienti dalla Ucraina. Da due anni l’attivitá é coordinata da un parrocchiano, Andrea Noto, con il nuovo gruppo UKRAINITALY. Le famiglie, ogni estate, aprono le case e i cuori per tre settimane agli orfani di Kherson cercando di restituire almeno in parte l’affetto che il destino e la povertà hanno portato via.

 

Il soggiorno in Italia è temporaneo, i bambini non sono adottabili, ma è sempre meglio togliere di mezzo ogni dubbio. A rassicurare le famiglie di origine ci pensa Vladimir Sagajdak, presidente di un’associazione di volontariato della cittadina ucraina. Vladimir individua le famiglie più in difficoltà, spiega che il gesto degli italiani è disinteressato, garantisce per loro, ci mette la faccia e organizza il viaggio dei bambini.

 

Vladimir e Andrea hanno gettato un ponte, basato sulla reciproca fiducia. Un ponte ora riconosciuto anche dalle istituzioni: il ministero delle politiche sociali italiano e l’omologo ucraino. Una storia partita dal basso, fuori da riflettori, che nessuno conosce al di fuori del piccolo comune milanese e della cittadina ucraina.

 

Una delle tante piccole grandi storie che si possono incrociare passando dall’Edicola Caritas.